Giordano Salvatore

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3,5
La sua pittura esprime alcune delle caratteristiche più profonde dell’animo umano. Egli prende l’elemento che da la possibilità di far emergere l’inconscio, spesso difficile da tradurre in parole, in un linguaggio logico, ma la sua espressione può avvenire attraverso una produzione figurativa, che risulta più immediata per la rappresentazione diretta ed istantanea dell’inconscio.
Il pittore Salvatore Giordano riesce ad esprimere in modo assolutamente personalizzato la sua visione della realtà attraverso accostamenti inconsueti. Nell’anno 1991, espone presso il Circolo Culturale di Campobello di Licata, un piccolo centro dell’Agrigentino; nello stesso anno espone al Circolo Culturale P. P. Pasolini di Agrigento e presso il Comune di Cefalù. Successivamente espone presso la Galleria D’arte “Cosme Turà” di Ferrara.
Dopo un periodo di pausa, riprende a dipingere, espone presso la Galleria “Spadarina” di Piacenza, espone una personale di pittura presso il Comune di Canicattì, riscuotendo notevole successo; partecipa alla Biennale Internazionale di Arte di Palermo, che ha visto partecipe il critico Vittorio Sgarbi.
Alla fine del 2015, l’istinto artistico di Salvatore Giordano, lo conduce verso l’astrattismo, che assume il significato di non reale”. Crea immagini che non appartengono alla esperienza visiva, cerca e trova forme ed immagini del tutto inedite e diverse da quelle già esistenti, utilizza forme e colori vivaci che trovano armonia nella loro composizione.
