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Marina Sissa nasce a Cremona, nel 1950, ed ancora oggi vive e svolge il suo operato nella stessa provincia. Sin da giovane affascinata dal mondo dell’arte, frequenta il liceo artistico e successivamente l’Accademia di Brera dove si laurea con una tesi intitolata ”L’uso del colore, dal simbolismo dell’antichità all’uso terapeutico d’oggi”. Ed infatti è questa la cosa che più colpisce dei suoi lavori: il colore. Seppur al tempo dell’Accademia sceglie di approfondire l’informale, forse anche per spronare se stessa ad uscire dalla propria comfort zone, successivamente torna alle sue radici, al figurativo, che però viene interpretato in una chiave personalizzata ed unica. È proprio grazie all’esperienza dell’informale che si rende conto a pieno della forza del colore e come questo possa parlare da solo. Durante il suo percorso affronta vari soggetti, partendo dalle cantine; in queste cantine si trovano le biciclette che poi si sviluppano fino a divenire tematica a sé stante, protagoniste dei dipinti. Al contempo c’è anche un passaggio dalla pittura ad olio a quella ad acrilico che permette in maniera più celera di fissare i propri pensieri, di accostare colori diversi senza che ci sia necessità di fonderli per poterli e così li può trattare come individuali con la loro forza intrinseca. Questi colori, applicati quasi in forme geometriche, compongono l’insieme e riescono a dare plasticità al complesso in assenza di ombre ma esclusivamente per la scelta timbrica. Ormai, dopo un lungo periodo di ricerche sulle biciclette è tornata ad inserire queste nel loro contesto urbano e da lì rinasce la volontà di rappresentare la natura con tutte le sue meraviglie, portando i colori quasi all’estremo e aumentando la loro intensità grazie anche a vari passaggi, stesi quasi con dedizione meditativa per creare il prodotto finale che risplende di una luce e forza intrinseca.