Scapigliati Giuseppe Vittorio detto Toscanaccio

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Giuseppe Vittorio Scapigliati, detto il ”Toscanaccio” nasce a Piancastagnaio nel 1946. A soli 15 anni decide di spostarsi a Roma, dove si diploma all’Istituto Tecnico Armellini. La sua formazione non è artistica, e può essere considerato del tutto autodidatta. Le prime sperimentazioni artistiche nascono all’epoca delle superiori dove inizia disegnando con la matita, è già con il bianco e nero si inizia a intuire quale sarà poi la sua voce da artista matura, quando poi grazie al colore riuscirà a sprigionare tutta la forza espressiva e carica emotiva dei suoi concepimenti. Alla fine degli anni Sessanta riesce a creare un legame con il pittore Gianni Crialesi che lo introduce in una vasta cerchia di artisti e poco dopo inizia una sua produzione di disegni figurativi che porterà avanti per circa un decennio, fino alla fine degli anni Settanta. È solamente negli anni Ottanta che le sue sperimentazioni raggiungono l’astrattismo fino ad arrivare all’informale. Arriva a dire “Io riempio gli spazi delle mie tele, tutti, comprese le cornici e se potessi andare oltre lo farei…” Scompare improvvisamente nel 2015 a Nettuno, proprio mentre è in corso una sua mostra di grande successo dal titolo “Opere Inutili di Un Pittore Inutile”. Ha lasciato diverse opere nel suo paese d’origine come un bellissimo Palio del 1999, i bozzetti per l’idea di un “palio da dipingere” nella biblioteca comunale Angelo Ferrazzani. E non possiamo dimenticare la grande “Madonna degli stracci”, che si trova nella Cappella dell’Annunziata nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, ed ancora, la bellissima Via Crucis in 14 splendidi pannelli che erano presenti sempre nella cappella medesima.