Sanzari Ciro José

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Di origini italiane – da parte materna siciliane, da parte paterna campane – nasce nell’89 in Venezuela (Porto Cabello) dove la sua famiglia si trovava lì per ragioni economiche : i nonni materni ebbero nel disagio economico la fortuna di emigrare in Venezuela prima che nel 1968 un evento sismico colpisse il Belìce. Trascorsa gran parte dell’infanzia a Sambuca di Sicilia, Ciro Josè Sanzari ha intrapreso in modo più specifico le sue ricerche sull’arte iscrivendosi ad un corso di studi quinquennale. Si è diplomato in arte applicata nell’anno 2009/10 presso l’allora Istituto Statale d’arte G. Bonachìa (Sciacca – AG) ; attraverso questo percorso di formazione quinquennale di ‘elementi generali d’arte’ ha avuto anche la possibilità di perfezionarsi nel settore delle produzioni plastiche e più precisamente del modellismo artistico presso lo studio di un architetto a Barcellona e di collaborare con un progetto in itinere nel settore dell’arte della scenografia teatrale, il cui corso prevedeva lo sviluppo dell’interpretazione di testi e contesti da trasportare in seguito nella scenografia in questione. Dopo questo periodo ha continuato la prorpia ricerca artistica nel privato attraverso realizzazioni che per lo più, un po’ per circostanza un po’ per preferenza, hanno sempre trattato tematiche storico-ricostruttive. Dal 2015 ha vissuto a Santa Margherita di Belìce, la fu baroni Filangeri che attraverso varie rivoluzioni e riforme sociali vide sbocciare il Palazzo Filangeri culla del Gattopardo in quanto ispirazione della scenografia immaginata dal principe-scrittore Tomasi di Lampedusa per quanto riguarda il Palazzo di Donnafugata. All’interno del palazzo, oggi in parte sede comunale, ha svolto come volontario nel settore adibito a museo, a seconda del periodo, il ruolo di assistente guida nei saloni che espongono, tra le altre cose, alcune delle copie dei manoscritti originali del romanzo del Gattopardo a cui è collegato anche il giardino storico, anch’esso fonte d’ ispirazioni letterarie del Lampedusa’ nel periodo 1954-57. Questo ruolo di volontario ha permesso a Ciro Josè Sanzari di accedere ad ambienti storici collegati al Gattopardo e al suo contesto non sempre accessibili al pubblico dandogli la possibilità di maturare analisi e riflessioni che attraverso una pianificazione mentale hanno intenzione di rivelarsi in nuovi progetti artistici … non per far conoscere la solita storia , ma, quelle parti dimenticate o considerate irrilevanti dalle convenzionali analisi storico-letterarie che molte volte, alcune volte quasi di proposito, dimentica che la verità ”non è la storia ma ha viaggiato attraverso essa “.