Remoto Emanuele
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6
Materiali poveri, disegni esistenziali e pensieri profondi. Queste sono le prime parole che vengono a mente osservando attentamente le opere di Emanuele Remoto. L’artista, ormai affermato dopo varie mostre effettuate a livello nazionale, ormai è riconoscibile nella sua unicità, nel messaggio che instilla. I primi passi come pittore li muove circa trent’anni fa, a Parigi. Le opere create allora vengono eseguite anche su materiali raccolti come dei cartoni trovati sulle strade, e nasce così un ciclo significativo che nobilita in primis il materiale di supporto e la storia che questo si porta alle spalle. Laureato in architettura le sue opere creano un nesso tra questo suo mondo lavorativo e quello che è una sfera onirica, subconscia ed espressionista. Anni di vita nelle grandi capitali come appunto Parigi, Berlino e Roma gli hanno aperto una visione del mondo che lega in modo trascendentale pittura, comprensione architettonica e espressione umana. Spesso le sue opere partono da un concetto bidimensionale e geometrico dove scava lo spazio con un disegno lineare, ed inserisce poi, nel suo mondo surreale e quasi metafisico, la figura umana. Figura umana anch’essa piccola di fronte all’universo circostante, curiosa e al contempo pensierosa. Passa così dall’olio su cartone all’olio su tela, a secondo dell’esigenza di comunicazione di fondo del momento. Crea un’atmosfera surreale dove si contrappongono colori forti e decisi e una pittura illustrativa con una ricerca sentimentale profonda che si affaccia alla quotidianità del mondo contemporaneo in tutte le sue sfaccettature. Gioia e malinconia si intrecciano per tessere un racconto unico che svela l’indole umana esposta a qualcosa che va al di là del proprio essere. L’artista libera così una sua visione del mondo piena di empatia e sensibilità che risulta in un’arte accessibile a tutti e dove ognuno in base alle proprie predisposizioni può fare una lettura sentimentale del soggetto.