Picca Pino

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4,5

Pino Picca è nato a Molfetta il 13 agosto del 1955, avvicinatosi giovanissimo alla pittura, ha immediatamente attirato l’attenzione del pubblico e della critica per gli argomenti a contenuto filosofico presenti nelle sue opere. La sua prima mostra “Elogio della Solitudine” risale al 1979 e, per questa, per lungo tempo è stato indicato come il “Pittore della Solitudine”. Questo isolamento voluto ha permesso un percorso introspettivo che ha portato l’artista ad analizzare problematiche personali che andavano dal rapporto con Dio a quella con gli uomini. L’argomento Dio, carente di relazione fisica, è stato liquidato con la semplice soluzione di “agnosticismo”. Quello con gli uomini, invece, lo ha portato ad un ragionamento alquanto complesso che, ancora oggi, non ha contorni ben definiti. L’essere umano è contemporaneamente espressione esterna (aspetto fisico) ed espressione interna (aspetto psichico). La prima è caratterizzata da specificità (alto, basso bello, brutto, bianco nero, etc. etc.), la seconda, invece, è caratterizzata dall’universalità (odio, amore, rabbia, serenità, allegria, tristezza, etc. etc.) anche presenti contemporaneamente nello stesso individuo. In altre parole odio e amore possono essere presenti contemporaneamente in una persona alta, come in una bassa, ma la persona alta rimane alta e la bassa rimane bassa. Volendo privilegiare nel suo ragionamento l’aspetto psichico, il Nostro, ravvedendo l’impossibilità di scinderlo da quello fisico, ha ridotto ai minimi termini la figura umana riconducendola ad un asettico manichino. Questa soluzione gli ha permesso di dare più rilevanza a quegli aspetti impalpabili che sono presenti nell’anima di ciascuno di noi e per meglio rafforzare questa sua idea si relaziona con il pubblico in maniera criptica presentando opere senza titolo (tuttalpiù accompagnate da frasi), definendosi profeta della “Non-Comunicabilità”. adroid