Nino Caruso

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Nino Caruso, all’anagrafe Antonio Caruso (Tripoli, 19 aprile 1928 – Roma, 19 gennaio 2017), è stato un ceramista, scultore e designeritaliano. A Roma viene introdotto dal ceramista comisano Salvatore Meli a Villa Massimo, dove conosce Guttuso, Mazzacurati, Leoncillo, Brunori, Greco e gli scrittori Carlo Levi, Cesare Zavattini, Enrico D’Arrigo. Frequenta gli artisti di Piazza del Popolo, Via Margutta, Via del Babuino e dopo il servizio militare, nel 1954 decide di intraprendere l’attività di ceramista, diplomandosi presso l’Istituto Statale di Arte di Roma. Nel 1956 espone per la prima volta alla galleria “L’incontro” insieme a Renato Guttuso. A partire dal 1965 inizia ad usare il polistirolo per realizzare stampi a colaggio in cui versa l’argilla, rivoluzionando il suo metodo di lavoro. Continuando a sperimentare, realizza sculture in diversi materiali, alla ricerca di un nuovo rapporto scultura-architettura. Inizia un profondo studio della modularità che assume una precisa funzione architettonica, sistema che gli aprirà collaborazioni significative con le aziende Ceramica Cava a Cava dei Tirreni e Marazzi ceramiche a Sassuolo. Dalla metà degli anni settanta stringe collaborazioni frequenti con alcune università statunitensi dove organizza mostre, workshop e seminari. Matura gradualmente una vasta conoscenza delle tecniche ceramiche, come quelle antiche ancora in atto nelle civiltà orientali, e apprende direttamente, grazie a lunghi soggiorni in Giappone, le sperimentazioni più innovative.