Nicola Galante

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Nicola Galante (Vasto, 7 dicembre 1883 – Torino, 5 dicembre 1969). Nel 1922 Galante scopre la pittura, dove cerca l’essenza di ciò che vede; nelle sue xilografie le masse perdono le sezioni cubiste e gli scuri sono più netti. In pittura si ispira ai macchiaioli toscani, a Cézanne, a Georges Braque, in genere al paesaggio postimpressionista. Alla Quadriennale della Promotrice torinese, nel 1923, nella sala ordinata da Felice Casorati Galante è insieme ai giovani torinesi G. Chessa, Francesco Menzio e Carlo Levi. Casorati inserì dunque Galante nella proposta di rinnovamento dell’arte torinese, accogliendolo nelle mostre 1926 e 1927 della Società degli amici dell’arte Antonio Fontanesi. Nel 1927 fu inserito nelle due prime esposizioni fiorentine del gruppo del Selvaggio. Sul frontespizio del Gusto dei primitivi (1926), Lionello Venturi mise Il seminatore, inciso come ex libris da Galante.