Minazzi Monica

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Monica Minazzi è nata a Varese il 28 Settembre 1972. Già da bambina amava osservare il mondo della natura che la circondava e rappresentarlo attraverso il disegno, la pittura e la poesia. Ammirava le opere di grandi artisti, ma anche le illustrazioni che sfogliava tra le pagine dei libri, si interrogava e si cimentava nella copia di soggetti a matita. Nel 1991 ha conseguito il diploma d’Istituto Magistrale ed ha iniziato ad insegnare, dapprima a bambini disabili e successivamente è entrata di ruolo come docente di Scuola Primaria su posto comune, dove insegna tuttora. Ha scritto innumerevoli poesie e nel 1994 ha pubblicato “Nuovi spazi” (Ed. Il Veliero Blu), libretto che ha dato ulteriore slancio ad un prolifico percorso creativo, tutt’oggi in corso. Il piacere di dipingere e il desiderio di apprendere l’hanno portata a seguire un corso di pittura amatoriale tra il 2006 e il 2008, partecipando a due mostre di Pittura “Città di Rescaldina”, poi ad iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Brera, per frequentare la Scuola degli Artefici. Qui è stata allieva di Luciana Manelli e di Maria Tcholakova ed ha seguito il corso di Illustrazione con la Prof.ssa Elisabetta Golinelli. Dopo quattro anni di studio e di sperimentazione ha conseguito il diploma, ottenendo la valutazione 10/10. Negli anni dell’Accademia ha visto la pubblicazione dell’illustrazione “Filiera corta” sul catalogo “Mangiare bene per crescere meglio” dell’Accademia di Belle Arti di Brera e ha partecipato alla Collettiva di Pittura del Gruppo Artistico “Il Risveglio”, presso il Circolo Filologico Milanese, nel 2009. Parallelamente al lavoro, alla poesia e all’arte figurativa, Monica Minazzi si è dedicata al volontariato, parte importante della sua vita, soprattutto nell’ambito della Protezione Civile. Il volontariato l’ha portata a vivere nelle tendopoli allestite a seguito del terremoto dell’Umbria e delle Marche nel 1997 e dell’Abruzzo nel 2009; nei campi profughi, in Slovenia nel 1994, durante la guerra in Bosnia, e in Albania nel 1999, durante la guerra in Kosovo, quando è partita con la Missione Arcobaleno, imbarcata sulla nave militare San Giorgio. Queste esperienze, insieme a dolorosi eventi della vita, hanno lasciato un’impronta indelebile nella sua visione dell’esistenza e nella sua produzione artistica. Ad un certo punto del percorso, ha avvertito la necessità di unire la passione per l’arte all’impegno nel sociale e si è iscritta alla formazione triennale in Arteterapia Clinica, ad indirizzo psicodinamico, presso Lyceum Academy di Milano, discutendo la tesi dal titolo “Il tema della morte in percorsi di Arteterapia con bambini, adulti e anziani” (valutazione 110/110). Diventata arteterapeuta, Monica Minazzi ha scoperto ancora un nuovo modo per guardare il mondo, per vedere l’invisibile e ha messo l’arte al servizio dei bambini, delle fragilità umane e del volontariato. Ha condotto per diversi anni degli atélier di arteterapia, dei laboratori creativi e attività di team building attraverso l’arte. Oltre al disegno, alla pittura e alla poesia, altre sue passioni sono state, e sono, la danza, il teatro e iaido, la via dell’unione dell’essere attraverso la spada giapponese, tramandata dal Maestro Kazuhiko Kumai, scultore e musicista, e dall’Istruttore Fausto Pegoraro.