Manfredi Francesco

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Francesco Manfredi è un pittore autodidatta moderno. Nasce a La Spezia l’1 aprile del 1959. A livello scolastico completa gli studi fino alle scuole medie, dopo di chè si inserisce immediatamente nel mondo del lavoro.

All’età di 26 anni inizia ad avvicinarsi ed appassionarsi alla pittura. Lo zio (fratello della madre) gli presenta il pittore spezino Mario Tommaseo (1920-2006), di cui diventa il suo allievo. Tommaseo, ex giocatore e allenatore di Serie A ( Verona, Spezia e Siena le piazze più importanti), all’età di cinquant’anni cambia vita ed inizia a dedicarsi alla vita artistica, inizialmente con il canto e successivamente con la pittura e la poesia. Insieme a Tommaseo, Francesco Manfredi avvia la sua carriera da pittore, recandosi regolarmente nel suo studio. Sotto la visione di Tommaseo realizza così le sue prime opere. I primi lavori vengono realizzati a matita su fogli di carta, ma ben presto passa alla pittura ad olio su tela. Qualche anno più tardi, all’età di 30 anni, conosce il più quotato pittore spezzino, Sergio Tedoli. Inizia a frequentare il suo studio e a prendere lezioni di pittura direttamente da lui. In poco tempo diventerà il suo più grande maestro, insieme a Tommaseo.  Grazie ai consigli e all’esperienza tramandata dai suoi due grandi maestri, Manfredi inizia a farsi conoscere sul territorio di La Spezia e Provincia, realizzando negli anni successivi più di cinquanta esposizioni delle sue opere. Manfredi espone i suoi quadri in diversi locali e luoghi artistici della città, ma anche in tutta la provincia. Lerici, Porto Venere e Sarzana, solo per citarne alcuni. Partecipa a tre edizioni alla “Mostra Collettiva “ di Aulla, sempre in provincia di La Spezia, dove artisti di vario genere potevano confrontarsi e mettere in mostra le proprie opere. Francesco Manfredi, dall’inizio della sua carriera ad oggi, ha attraversato due fasi artistiche differenti. Studia e cerca di cogliere il massimo dai maggiori esponenti della pittura da fine ‘800 e di tutto il ‘900. Da Paul Cézanne a Vincent Van Gogh per il post-impressionismo, a Picasso e Matisse (surrealismo ed espressionismo), considerati dal Manfredi i due più grandi pittori del secolo scorso.

Il surrealismo di Pablo Picasso e l’astrattismo di Wassily Kandinsky lo colpiscono però in modo particolare, tanto da considerare queste forte influenze come la prima vera fase artistica di Francesco Manfredi. Successivamente, a metà degli anni ‘90, Manfredi passa dalla pittura ad olio all’acrilico, tecnica che  manterrà ed affinerà fino ai giorni nostri. Da questo momento in poi, inizierà la seconda fase artistica del pittore. In questi anni Manfredi si avvicina e inizia a studiare tre grandi nomi della pittura italiana del ‘900, come Carlo Carrà, Giorgio Morandi e Giorgio De Chirico. Manfredi rivede dunque il suo stile pittorico, cercando di realizzare opere più leggibili ed intuibili all’occhio del pubblico. Si specializza nella realizzazione di paesaggi e natura morta.

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