Malavasi Filippo

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Filippo Malavasi è nato nel 1996 a Carpi, provincia di Modena, in una delle regioni più belle d’italia l’Emilia Romagna. Tutto è iniziato da piccolo quando a scuola invece che ascoltare, disegnava vignette dei professori per far ridere il compagno di banco, oppure si sentiva “grande” a inventare nomi per fare “graffiti” (scritte con caratteri di fantasia) appunto, rappresentative di nomi o gruppi di persone che volevano distinguersi. Mano a mano, negli anni tra l’adolescenza, i primi amori, e le prime avventure ha continuato a scarabocchiare in giro dove poteva e quando voleva, senza prendersi troppo sul serio. Ha sempre riempito spazi che gli sembravano vuoti, così gli piace giustificare il suo hobby, e nel ultimo periodo, vivendo di più in casa per ovvi motivi, ha iniziato a fare di questo hobby una vera e propria passione e dipendenza. Filippo Malavasi è passato dal classico foglietto o muro, a fare una cosa più mirata che trova lo rappresenti di più oggi, ovvero il creare vere e proprie opere d’arte su tela, ritratti su commissione o il semplice arredo per abitazioni, visto l’evolversi, e la continua richiesta da parte di amici o completi estranei molto atratti appunto dall’idea di avere una parte di tutto questo da poter mangiare con gli occhi a casa e in privato, per un gusto personale. Il tutto mi ha portato qui, ha capito che può e vuole rivelarsi e finalmente riconoscersi come un artista su tutti i fronti, ideato vissuto creato e fatto per puro divertimento, voglia di condividersi e condividere il proprio punto di vista. Su tela ha iniziato nel 2020 e a oggi ha venduto 13 quadri e 7 ritratti tutto da solo e da privato. Filippo Malavasi pratica uno stile di pittura che autodefinisce a mano libera e a mente libera, non ho uno schizzo o una linea guida o corsi o esperienza certificata, parte e prova, poi il risultato è per lui come per il pubblico una sorpresa e una scoperta, che può piacere come anche no. E’ semplicemente il suo modo di esprimere quello che pensa, non ne fa un fatto di gusto, la vede più come “questo sono io e spero tu lo veda”: tutto sta nel occhio di chi guarda. adroid