Giusti Aldo

Rating

34

Aldo Giusti nasce a Massa il 29 maggio 1946, si avvicina alle discipline pittoriche giovanissimo, deve poi smettere per priorità familiari e abbandona tutto tranne gli strumenti di lavoro. Lunghi viaggi all’estero effettuati per lavoro, contribuiranno a formare in Lui una visione della vita meno limitata. Le notti silenti del deserto Algerino, i contatti della gente con i villaggi, gli oggetti poveri di uso quotidiano, influiscono sul suo pensiero. Per la prima volta nel nord Europa conosce il surrealismo di Magritte, si emoziona osservando le opere di Van Gogh. I giocattoli di latta visti tra le mani dei bambini russi di Oremburg lo riportano agli anni ’50 e queste cose umili ma piene di significato diventeranno i suoi soggetti preferiti. I portoni delle case della periferia russa così simili a quelli della sua città saranno anch’essi oggetti di dipinti. L’estremo oriente influirà sull’uso dei colori. Nel 1980 rispolvera i vecchi strumenti, si iscrive alla Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara (MS), Carozzi, Bandini e Tacchini saranno sono i docenti che lo seguono. Collettive e concorsi di pittura lo trovano protagonista nei primi anni di attività. Molte volte risulta vincitore dei vari concorsi nel 1986 espone con una personale nella propria città e successivamente alla biennale di Bergamo dove viene osservato da un giovane gallerista di Bologna con il quale collaborerà per molti anni. Hanno scritto di Lui i suoi docenti Renato Carozzi e Aldo Bandini, i critici Alberto Nigi, Roberto Bacchioni, Francesca Rabuffi, Marilena Pasquali, Riccardo Sica e altri.