Giuseppe Carrino

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4.0

Nato a Napoli nel 1910. Morto a Pescara nel 1983. Pittore “cantastorie”, come pure fu definito, ma cantore di una storia soprattutto sua, privata, nella quale si incorporavano, per simboli, i brani della sua biografia, tra impennate di spavalda gioia di vivere e cadute a picco nei gorghi di quella percezione del “tutto vano” che dalla sua Napoli sembrava essersi portato appresso per temprarla al vaglio di un non dissimile sentimento, abruzzese, dell’esistenza. Di qui la varietà dei toni, non solo cromatici, che la pittura di Carrino assumeva di stagione in stagione per non dire da un giorno all’altro: le spiagge coloratissime e le festose fiere di paese, ma insieme le nude stazioni, gli “scali”, come lui li chiamava, dove i treni si mostrano continuamente in partenza o in arrivo mentre in realtà stanno fermi, immobili nella serialità che di tela in tela ripete il soggetto e sembra bloccarlo all’infinito.