Gianfranco Zazzeroni

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13.5

La notevole preparazione culturale che l’artista ha sviluppato in un ambiente sensibile alle suggestioni estetiche quale quelli della Città di Urbino e dell’Istituto Statale di Belle Arti – Scuola del Libro, da lui frequentato, lo ha introdotto all’insegnamento del Disegno e della Progettazione per la grafica editoriale presso l’Istituto Statale d’Arte di Ascoli Piceno prima e di Pescara poi. Una passione per l’arte, la sua, che l’ha accompagnato costantemente e guidato nella ricerca estetica, come testimoniano la sconfinata produzione artistica, gli innumerevoli riconoscimenti ottenuti (tra cui il Primo premio Firenze 2009 Sezione Grafica, Palazzo Vecchio) le molte mostre personali e collettive alle quali ha partecipato (vedasi L’espressione dinamica dell’anima, a cura di Johanna Aufreiter, Palazzo Sternberg, Vienna 2010). Dagli esordi figurativi dei primi anni Sessanta, allorché dà vita a incantevoli ritratti, usando olio, acquerello (Françoise, 1970) e matita (L’Attesa, 1968) l’artista sperimenta, in parallelo con le tecniche incisorie, nuove espressioni che evolvono nell’astrazione. La sua ricerca mostra, con coerenza e negli anni, un percorso evolutivo di quel mondo recondito e attraente che si delinea con precisione del segno nelle sue acqueforti struggenti (Oltre la realtà, 2008) e nelle incisioni a puntasecca (Lo specchio dell’anima, 2008). Luce e tenebra, pieno e vuoto, bianco e nero si fronteggiano sulla carta (Presenze, 1970; Incontro, 2006), così come sulla tela (Desideri nascosti, 2010; Vie di Fuga, 2010), descrivendo, con tecniche miste e spesso inusitate come la spatola su carta o i colori acrilici, dolci atmosfere dalle tonalità preminenti dell’arancio e del nero. Come dei caldi abbracci, che rinviano ai desideri di un adulto così come ai sogni intramontabili di un bambino, le opere dell’artista non restano indifferenti allo sguardo, coinvolgendo lo spettatore sotto l’aspetto patemico prima – grazie al forte connotato empatico delle sue forme non figurative, ma mai eccessivamente astratte – e cognitivamente poi, trascinando la mente in un turbinio poetico di pensieri ed emozioni. Vive ed opera a Montesilvano