Doddi Valerio
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3,5
Valerio Doddi è un artista a 360° il cui campo d’azione non è solo la tela ma anche il copro umano, essendo un esperto tatuatore. Ciò che accomuna le sue opere, che vanno dal figurativo ritrattistico all’astratto più puro, è la materia. Con quest’ultima sembra stringere un rapporto quasi viscerale che non si riduce agli elementi pittorici, ma che va oltre incorporando spesso materiale anticonvenzionali, presi dalla realtà che lo circonda. In questo caso risulta evidente l’utilizzo della corda, che, dipinta, perde tuttavia le caratteristiche usuali facendosi strumento della pittura e così linea che definisce l’opera stessa. Dalla tela questa pittura sembra prendere sempre più concretezza e matericità fino a trasformarsi quasi in scultura. E’ proprio al limite tra i due generi, pittura e scultura, che si colloca “Oltre l’infinito” (opera in evidenza), in un equilibrio perfetto che lo rende interessante da molti punti di vista. In quest’opera, quello di Doddi sembra il tentativo utopico di andare oltre l’inafferrabile, di raggiungere quella dimensione che all’uomo non è dato conoscere, tranne forse all’artista. Doddi riesce attraverso il simbolo a racchiudere l’infinito nel suo quadro e attraverso i disegni a spirale che lo circondano, a propagarlo, amplificandone il significato e le valenze metafisiche, catturando infine l’osservatore in questa pittura vorticosa.