Di Stefano Enio

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Enio Di Stefano nasce a Rocca di Cambio, in provincia dell’Aquila. Giovanissimo comincia a dipingere e negli anni seguenti mantiene la sua passione per l’arte sperimentando tecniche e tematiche sempre diverse, in un percorso di ricerca continua. Ha esposto in numerose collettive in Italia e all’estero, tra le quali ricordiamo nel 2001 Arts Culture Harrol a Londra, nel 2003 Contemporary Art Exhibition presso Palazzo Barberini a Roma, nel 2014 Art Shopping Paris – Art Fair International, a Parigi. Tra le diverse mostre personali spiccano Equator Books, che si è tenuta nel 2008 a Los Angeles, a Venezia e a Milano, e nel 2018 Covered market gallery art “Ipazia in mostra” a Falconara Marittima, Ancona. Attualmente dipinge ad acquarello, a olio e ad acrilico, scegliendo di volta in volta il medium che più corrisponde al suo stato d’animo e al tipo di raffigurazione, che spesso nasce dal racconto dello stretto rapporto tra uomo e natura. Le capacità poliedriche di Enio Di Stefano si esprimono nel creare serie diverse, che spaziano dal figurativo all’astratto. Nel 1982 si è dedicato a dipinti legati a temi ecologisti, tra cui spicca “La bambola”, che mette in evidenza la contraddizione presente in questo soggetto e nell’immensa quantità di oggetti in plastica creati per i bambini, per poco tempo amati e poi abbandonati e destinati a divenire simboli di un crescente e tragico inquinamento. Nella serie “Olivo” l’artista guarda all’ambiente con una valenza diversa e vi raccoglie l’essenza dell’uomo e della donna e la loro fusione nella natura, racchiusi in un albero unico, simbolo di pace e di vita, in un paesaggio ideale. Il legame con il surrealismo plasma altre sue opere, dove colloca in spazi astratti bucce di frutti, che creano allo spettatore una sensazione di mancanza e il desiderio di percepirne il sapore L’assenza è più intensa della presenza. Nella serie Casuality la natura è rappresentata da ciottoli bianchi, che sembrano esprimere l’essenza delle forme naturali e al tempo stesso la loro forza resiliente; queste contrastano con semplici forme geometriche, messe in rilievo principalmente con colori primari, a rappresentare i primi embrioni dell’esistenza e l’origine della vita, lenta e casuale. In alcune di queste opere è presente anche la sabbia, o meglio, la battigia, che rievoca immagini surrealiste e che qui nárra la presenza dell’acqua, senza necessariamente rappresentarla, grazie alla quale è nata la vita primordiale. Nei dipinti dedicati agli stati d’animo, il focus è sulla figura umana, e ne è emblema Compression che rappresenta la solitudine dell’uomo di oggi, costretto in poco spazio, quasi chiuso in una scatola dalle pressioni di una vita organizzata e frenetica che arriva ad annullarne lidentità Infine, il contrasto delle composizioni astratte della serie Leggen dove l’artista apre una finestra sull’inconscio, concedendosi momenti catartici di libertà creativa. Un filo rosso che intreccia immagini surreali a elementi più espressionisti insieme alla capacità di sperimentare inedite strade creative, permettono a Enio Di Stefano di raccontare in modo sempre nuovo aspetti differenti dell’animo umano e della natura gli enigmi, la leggerezza la solitudine, la forza e l’energia della vita, uniti al messaggio della necessità di un equilibrio con il mondo naturale e la consapevolezza della piccolezza dell’uomo di fronte all’universo adroid