Di Leva Vittorio
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Al giorno d’oggi l’arte si configura in distinte sfaccettature, tra nuovi messaggi visivi e figurativi, cercando sempre qualcosa di attuale, esplorando diversi linguaggi. Ma una cosa è certa, l’arte, quella figurativa, che ci sembra lontana dal nostro modo di vivere esiste e continua a sorprenderci attraverso la concretezza della pittura. La ricerca del vero, del reale nelle sue peculiarità ha da sempre affascinato l’uomo e continua a farlo tutt’oggi. Vittorio Di Leva diventa portavoce di questa ricerca senza tralasciare la sperimentazione. Finita la scuola dell’obbligo si diploma come Maestro d’arte e consegue la Maturità Artistica. La pittura da cui attinge per i suoi primi lavori è la pittura napoletana di inizio Novecento. L’incontro con il Maestro iperrealista Michele Di Maio, in cui arricchisce la sua tecnica pittorica, inizia a spostarsi verso una rappresentazione di tipo realista. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli verso la fine degli anni 70’ dove, sotto la guida di maestri esperti, imparerà la preparazione delle tele e dei colori, guardando ad una pittura caravaggesca, la scuola napoletana del Seicento e la pittura spagnola. Inoltre, di rilievo sarà l’incontro con due pittori realisti: Randall Mongan, pittore americano trasferitosi in Italia e Renato Balsamo, pittore originario di Sorrento. La brillantezza e la lucentezza della pittura di Vittorio Di Leva dona una sensazione di piacevole meraviglia quando la si osserva. La rappresentazione limpida e precisa eseguita dall’artista tocca le note di pittura pervasa da luce, da una bellezza che trova il suo equilibrio all’interno di una composizione silenziosa e raccolta. Vittorio Di Leva non ha interesse nella riproduzione dell’immagine, come sotto una lente fotografica, ma nella resa della realtà attraverso una nitida calibratura del colore, con pigmenti da lui realizzati, e un disegno realista che lascia la porta aperta per l’interpretazione ad una vivace e acuta realtà.