Casagli Franca
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La pittrice Franca Casagli nasce a Rimini il 18 novembre 1955, città nella quale è tutt’ora residente. Ottiene il diploma da ragioniera presso l’Istituto Tecnico Commerciale Roberto Valturio di Rimini, quindi diviene direttore dei servizi generali amministrativi presso alcuni istituti d’istruzione superiore della stessa città. Dal 2 dicembre 1979 è sposata con Luciano Zavaglia, dal quale ha avuto due figli: Melissa (1980) e Michele (1986). Nei primi anni del 2000 intraprende l’avventura artistica come autodidatta, dapprima per semplice diletto e per passione.
Le opere prodotte nei primi anni sono destinate al semplice arredamento domestico. Nel 2009, su consiglio di alcuni esperti del settore, partecipa ad una mostra per esordienti organizzata dal Comune di Rimini vincendo il primo premio. E’ la svolta nell’attività artistica: da questo momento l’approccio al mondo della pittura diventa più sistematico, scrupoloso ed al tempo stesso determinato. Lo stile assume caratteri peculiari e netti tanto da caratterizzarne le opere, le tematiche variano ma sempre trattate con lo stesso punto di vista.
La pittura impressionista, unita ad una forte e sincera interpretazione dei soggetti e degli oggetti ritratti, produce un forte impatto emotivo e di grande effetto visivo. In questa fase della carriera artistica emergono inequivocabilmente i richiami della terra d’origine della pittrice. La vicinanza del mare, la tumultuosità e la vivacità della Rimini felliniana, i profumi ed i sapori di Romagna sono gli elementi che ispirano, e spesso animano, la prosa della Casagli. La caratteristica unanimemente riconosciuta alle sue opere è la grande espressività, in grado di trasformare le sue opere, prevalentemente olio su tela, in veri e propri soggetti dialoganti, narratori dell’ambiente in cui l’artista vive.
Pittrice tonale di atmosfere ovattate, il tema prediletto di Franca Casagli è la figura umana, soprattutto quella femminile .
Nelle opere figurative, l’artista Romagnola si sofferma sull’arte della danza classica perché coglie in essa qualcosa sulla condizione umana, la pittura diventa una forma di paziente indagine sul mondo, stabilisce nessi che aprono orizzonti, scavano dentro la vita.