Bellenchi Mario

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Gli oggetti e i paesaggi del pittore Mario Bellenchi sono testimonianze silenziose di una realtà quotidiana. Nato a Roma nel 1955, il pittore frequenta corsi di pittura serali e tecnica artistica diretti dal prof. Mario Sbraga. L’esperienza che ne viene fuori, andrà ad influenzare la sua pittura e la sua tecnica. Il 1975 diventa anno di svolta per l’artista, si trasferisce a Roviano, paese non troppo distante dalla Capitale, che diede i natali a sua madre. Roviano si presenta come il posto perfetto per il pittore, troverà numerosi artisti che lo incoraggeranno a migliorare la sua pittura: tra questi troviamo i maestri Eric Hebbon, pittore inglese conosciuto come famoso “falsario” di disegni antichi, Edgar Alegre, Dallas Caldwell, Vinicio Fagioli e Antonio Ruta. La sua pittura in questo modo, ne gioverà, aprendogli nuovi orizzonti pittorici che porterà, Mario Bellenchi a trovare un suo stile personale. La tecnica ad olio, che predilige, lo aiuta a plasmare l’oggetto con la tendenza ad umanizzarlo. La quiete che la sua pittura offre, trova l’equilibrio nella composizione e nel suo realismo segna una fase espressionista. Le pennellate si fanno dense e materiche per dare risonanza al tema. Il suo stile naif, infatti, viene fuori nella realizzazione di paesaggi, con forme armoniose e colori corposi, che trasmettono il rapporto tra uomo e natura.