Baglioni Giuliano

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12,5

Artista poliedrico ma con una particolare predilezione per la ricerca pittorica, Giuliano Baglioni si è formato presso l’Istituto d’Arte della città di Orvieto. Dopo aver frequentato la sezione di grafica pubblicitaria e fotografia, ha iniziato fin da giovanissimo la sua sperimentazione pittorica, anche grazie al contatto con numerosi Maestri contemporanei che frequentavano, negli anni Settanta e Ottanta, la nota Galleria Maitani, celebre “laboratorio di cultura e di arti visive” che i fratelli Montanucci attivarono a Orvieto, alla fine degli anni Sessanta, proprio nella via che fronteggia il Duomo. Anni di fermento culturale e artistico, in cui si poteva essere a contatto, a Orvieto, con i capolavori e talvolta con la presenza di artisti come Ugo Attardi, Renato Guttuso, Alberto Burri, Lorenzo Fonda, Jules Maidoff, Livio Orazio Valentini, Emilio Greco, Rufino Tamayo, Bruno Canova, Joseph Levin e con alcuni ha anche collaborato e stato allievo. Attratto dalle forme, dal colore, dalla materia, dai linguaggi e dall’espressività del segno artistico, sempre desideroso di condividere e di comunicare all’esterno il mondo simbolico e materico che è in fermento e in continua evoluzione nel suo animo, Giuliano Baglioni sperimenta materiali sempre nuovi e diversi, talvolta in relazione a opere letterarie o pittoriche di grandi Maestri del passato, che rielabora, contamina e contestualizza in modo personale e originale nella contemporaneità. Si situano più che mai in questo tipo di ricerca i suoi ultimi cicli pittorici “Carte sacre. Baglioni traduce Caravaggio” e “Giuliano Baglioni e gli angeli di/versi” di Rafael Alberti (2013) – in cui si misura, in modo del tutto contemporaneo e personale, con spunti tratti dall’opera del poeta Rafael Alberti e con la grande lezione di Caravaggio. La sua attività espositiva inizia nel 1975. Costellata da soddisfazioni e riconoscimenti, ha sempre mantenuto una stretta relazione con il territorio di appartenenza e con il pubblico, che per l’artista costituiscono i luoghi spaziali e relazionali in cui si situano e maturano esperienze e consapevolezze etiche e estetiche. Tra le ultime rassegne di pittura, oltre alle già menzionate, un’Antologica del 2008 presso il Complesso di San Giovanni a Orvieto e la personale di pittura e grafica “Pesci e relitti” nell’Aula Magna del Centro Studi “Città di Orvieto” nel 2010. Tele e disegni, in quest’ultima, di un percorso intriso di ricordi, in cui frammenti di memoria privata, collettiva, storica e artistica riemergono “come relitti in mare” e lasciano il segno su un foglio, che è metafora dell’anima e suo specchio, dando vita a immagini cariche di emozione.

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